19 anni: «Parto perché mio padre è il più povero del villaggio, non posso continuare a vivere grazie a lui, io sono il primogenito devo andare. Dell’Europa non sa nulla, solo illusioni: «Da voi se non hai soldi chi li ha te li dà, da noi se sei povero nessuno ti considera... ».
Non ha con sé nemmeno un telefonino. A Bamako cercherà un marabutto, un santone e un «coxeur», coloro che si occupano di organizzare il viaggio. Gli presterà il denaro per il viaggio successivo fino al Burkina Faso e al Niger. Il marabutto farà da garante, non per carità, ma perché la paura di una possibile maledizione è la garanzia più sicura che il debito sarà pagato.
Mi chiedo cosa diventerà ognuno di loro: questo ragazzo così giovane resisterà alla Libia e al deserto? Quest’altro che suda e ha un tremito potrà domani risultare il più forte? Quanti incontrerò insabbiati tra un anno o due a Mineo, a Pozzallo? Ci sono ancora mesi forse anni per arrivare al punto alla fine, mesi, anni di dolori di miserie di vergogne.