Intervento conclusivo del vescovo Erio Castellucci in occasione della Tre giorni pastorale diocesana (6-9 giugno 2018)
Non possiamo chiuderci nel cerchio delle nostre attività, quasi che i problemi del mondo debbano rimanere fuori dalla celebrazione eucaristica, dalla catechesi e dalla vita fraterna di una comunità. Non possiamo nemmeno limitarci ad affidare al buon cuore dei singoli (che grazie a Dio sono tanti) l'attenzione a questi "luoghi", come se richiedessero delle specializzazioni e delle deleghe. E non possiamo, infine, accontentarci di rispondere a delle emergenze, quali oggi in effetti sono il lavoro, l'educazione, le migrazioni e le sofferenze. Il Risorto ci ha dato doni necessari e sufficienti per lasciarci provocare e trovare i modi di testimoniare la gioia del Vangelo anche nelle situazioni difficili. Le parrocchie stanno già facendo molto, spesso più di altri e alcune volte al di sopra delle loro possibilità. Non si tratta tanto di aggiungere delle attività, quanto di rinnovarci e rimanere aperti alla voce dello Spirito, che parla anche attraverso gli uomini del nostro tempo.